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CBD per il trattamento degli acufeni

Indice

CBD nel trattamento degli Acufeni: Come affrontare il fastidioso ronzio

Sempre più spesso la ricerca in materia di cannabinoidi si sta concentrando,in questi ultimi anni, sul fastidioso quanto  invalidante acufene,ossia quella percezione di rumori,fischi,suoni e ronzii di cui nella maggioranza dei casi non se ne  individua la causa scatenante ma che generano profondo malessere ed ansia in chi ne è affetto.

Stante le cause organiche l’acufene puo’ essere ricondotto a una vastità di danni neurologici (come quelli provocati dalla sclerosi multipla), infezioni, stress, presenza di corpi estranei, accumuli di cerume, esposizioni a suoni dal volume troppo elevato.

Non trascurabile nemmeno la sospensione dell’assunzione di benzodiazepine (come nel caso della fine di un trattamento specifico).

L’acufene oggettivo è il suono che il medico può sentire durante l’esame.

Per quanto attiene ad una definizione più esemplificativa possiamo suddividere l’acufene in acufene soggettivo o  oggettivo. L’acufene soggettivo è il suono che percepiamo   ed è il tipo più comune di acufene.

Altre cause possono includere:

  • Blocco della cera
  • Irrigidimento delle ossa nel mezzo
  • Esposizione a forti rumori
  • Spasmi muscolari nell’orecchio interno
  • Disturbi dell’articolazione temporomandibolare (ATM)
  • Neuroma acustico
  • Disturbo della tromba di Eustachio
  • Problemi cardiovascolari come ipertensione e aterosclerosi
  • Alcuni farmaci

Di fondo,resta comunque difficile attribuire una causa oggettiva alla disavventura dell’acufene. Si noti come l’acufene possa essere costituito da una lieve e sopportabile percezione sonora a uno stridente tinnito  selvaggio che interrompe in modo significativo la capacità di concentrazione umana.

Questi suoni possono influenzare una o entrambe le orecchie e possono verificarsi in modo intermittente o continuo.

Resta la valutazione clinica dell’impatto con cui  l’acufene interferisce con la nostra vita quotidiana a determinarne il livello di gravità e quindi di sopportazione da parte del paziente. Una volta individuata una delle – tantissime – cause di fondo, l’acufene può essere trattato tramite una terapia specifica. Tuttavia, a oggi non ci sono ancora farmaci efficaci al 100% quindi “risolutori” dell’acufene.

Tra le tante sopportazioni che non dobbiamo trascurare nella cura dell’acufene ci sono l’ansia e lo stress.

CBD ed Acufene

All’alba della ricerca per una nuova prospettiva di cura. È bene chiarirlo fin da ora: siamo al principio e ci sono pochissimi studi che abbiano mirato a indagare le possibilità d’uso del cannabidiolo (CBD) nei confronti dell’acufene.

Nel 2007, un’equipe del Dipartimento di Farmacologia e Tossicologia della School of Medical Sciences dell’Università di Otago (in Australia) aveva avuto i primi indizi di un possibile rapporto tra acufene e recettori cannabinoidi.

Lo studio, svolto su modello animale, aveva dimostrato che i neuroni dei ratti possiedono i recettori CB1 dei cannabinoidi. I ricercatori avevano osservato che, nel caso di acufene, il numero di neuroni principali nel nucleo cocleare ventrale (sito all’interno dell’orecchio) che esprime i recettori CB1 è diminuito significativamente, mentre il numero di neuroni principali CB -positivi nel nucleo cocleare dorsale non è cambiato significativamente.

Questi risultati hanno suggerito che i recettori CB1 nel nucleo cocleare potessero essere importanti per la funzione uditiva e che una diminuzione dei recettori CB1 nel nucleo cocleare ventrale potesse essere correlata allo sviluppo dell’acufene.

Come riuscire ad intervenire sull’ansia?

Per questo sottolineiamo come tra le sostanze che, di recente, sono state sperimentate per intervenire nei casi di acufene, c’è il cannabidiolo (CBD). La ricerca ha anche dimostrato che il CBD è in grado di far rivivere il neurogenesi dell’ippocampo che è in realtà il neurogenesi rigenerativa neuroni, che possono riattivare i recettori CB1 dell’utente e avere un effetto positivo nel ridurre l’ansia.

Un ulteriore impulso alla ricerca

I ricercatori si sono spinti oltre, e anni dopo – nel 2015 – hanno pubblicato un altro studio, partendo dall’ipotesi che suggeriva di considerare l’acufene come una forma di epilessia sensoriale, derivante dall’iperattività neuronale nelle regioni uditive del cervello, come il nucleo cocleare e il collicolo inferiore. Inoltre, anche se attualmente non esiste un trattamento farmacologico efficace per l’acufene, i farmaci antiepilettici sono utilizzati in alcuni casi come potenziale opzione di trattamento.

E la possibilità che il CBD possa avere un ruolo nelle problematiche legate all’epilessia?

Ci sono sempre più prove che suggeriscono che i farmaci cannabinoidi, cioè gli agonisti dei recettori dei cannabinoidi, possono anche avere effetti antiepilettici, almeno in alcuni casi e in alcune parti del cervello.

È stato riportato che i recettori CB1 dei cannabinoidi e il cannabinoide endogeno, il 2-arachidonilglicerolo (2-AG), sono espressi nel nucleo cocleare e che sono coinvolti nella regolazione della plasticità. I ricercatori hanno così presentato una questione complessa: se gli agonisti dei recettori dei cannabinoidi siano probabilmente pro o antiepilettici nel nucleo cocleare e quindi se i cannabinoidi e la Cannabis stessa possano migliorare o peggiorare l’acufene.

Mesi dopo, nel corso di successive indagini, i ricercatori hanno ottenuto un risultato contrastante su un altro modello animale. Dopo aver somministrato cannabinoidi ad alcuni ratti affetti da acufene, hanno osservato come i cannabinoidi incentivassero, invece, lo sviluppo dell’acufene, specialmente quando era presente un danno all’udito preesistente.

L’importanza della ricerca sul CBD ed il trattamento dell’acufene

L’importanza della ricerca sul CBD ed il trattamento dell’acufene e possibili correlazioni è solo agli inizi.Al momento anche le associazioni delle persone affette da acufene invitano alla calma, visti i pochissimi studi finora condotti. Tuttavia, i risultati fin ora ottenuti invitano a procedere nella ricerca. Il punto di vista della ricerca sul rapporto tra acufene e cannabis può portare nuovi spunti alla ricerca generale sul meccanismo di interazione sui cannabinoidi.

Il CBD, inoltre, viene assunto da alcuni pazienti con acufene solo per placare quello stato d’ansia e quello stress derivanti da questo fastidio costante o ripetuto nel tempo.

E’ quindi consigliabile introdurre l’utilizzo del CBD all’interno di un trattamento mirato alla cura dell’ acufene poiché i suoi effetti possono essere assolutamente positivi e lenitivi per quell’ansia e stress, spesso ininterrotti, in chi è colpito dal disturbo dell’acufene.

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