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Cosa sono i dolori muscolari?
Perché così tante persone oggigiorno soffrono di dolori ai muscoli? Una delle cause principali è da individuare nell’attuale stile di vita rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto in quanto ci muoviamo molto meno. Facciamo lavori più sedentari e utilizziamo i nostri mezzi anche per minimi spostamenti. Praticando poca attività fisica e facendo poco movimento i nostri muscoli sono mediamente più deboli e meno tonici.
I muscoli poco allenati non sono più in grado di sostenere adeguatamente il peso corporeo. Conseguentemente la colonna vertebrale deve sostenere da sola il peso di tutto il corpo e quindi è molto più facile andare incontro a malattie e disturbi frequenti, come il mal di schiena e dolori muscolari, soprattutto in età avanzata.
Anche la postura ricopre un ruolo fondamentale nelle diverse patologie di dolore muscolare. Molto spesso non ce ne accorgiamo, ma mentre lavoriamo seduti al computer, quando stiamo molte ore in macchina o passiamo la serata sul divano di fronte alla TV, assumiamo posture non propriamente corrette, per quanto a noi possano risultare comode. Anche dormire male in posizioni innaturali, può risultare dannoso per i muscoli, soprattutto quelli della schiena. In risposta a non consone posture si verifica un aumento della tensione muscolare, con conseguente rischio di alzarsi la mattina con torcicollo o avere durante la giornata contratture e dolori.
Infine anche lo stress fisico e/o psicologico può gravare sul livello di contrazione muscolare e il dolore.
Il dolore muscolare, scientificamente detto mialgia, è un sintomo doloroso che si può manifestare in varie aree del corpo a livello delle fasce muscolari.
Le zone più frequentemente interessate dai dolori muscolari sono braccia, gambe, spalle, schiena e collo. Queste sono le parti del corpo più spesso sottoposte a sforzi in conseguenza di lavori usuranti, di un’attività sportiva intensa o di attività lavorative che impegnano la struttura muscolare, oppure dovute a cause scatenanti derivate da impreviste tensioni o sforzi eccessivi. Sono anche le zone più soggette a traumi e lesioni conseguenti a un incidente; inoltre, costituiscono i punti di scarico di una postura scorretta assunta a lungo durante il lavoro, la guida e il sonno. A volte il dolore muscolare può essere dovuto a una contusione, oppure a un trauma subito dalla struttura muscolare quando è in stato di tensione (per esempio se si sta facendo sport). In questo caso compaiono anche gonfiore ed ecchimosi. Anche lo stress può provocare la comparsa di dolore muscolare, perché causa uno stato di tensione responsabile di dolore localizzato soprattutto a schiena, collo e spalle. Tuttavia, il dolore muscolare può essere anche sintomo di patologie, comunemente di un’influenza ma anche di artrite, artrosi, fibromialgia o di altre malattie sistemiche, vale a dire patologie che coinvolgono tutto l’organismo come il lupus.
Tutti questi eventi possono generare affaticamento e, come conseguenza, il sintomo doloroso più o meno intenso.
Le cause dei dolori muscolari
Le principali cause di dolori muscolari sono:
Lesioni e traumi legati ad attività fisica,
Malattie sistemiche:
- influenza
- infezioni
- malattie reumatiche
- malattie muscolari
- tumori
- assunzione di farmaci o sostanze stupefacenti
- eccessiva attività fisica in intensità, frequenza o “a freddo”
- forte tensione e stress
I dolori muscolari possono associarsi ad altri sintomi come:
- debolezza muscolare
- affaticamento eccessivo
- cefalea (mal di testa)
- febbre e brividi
- sintomi influenzali
- impotenza funzionale
- disturbi a carico di altri organi e apparati
Sintomi dei dolori muscolari
Il dolore muscolare (noto come mialgia) spesso è meno grave di quello osseo, ma può essere molto fastidioso. Ad esempio, uno spasmo o crampo muscolare (contrazione muscolare dolorosa protratta) nel polpaccio può causare un dolore intenso chiamato cavallo Charley. Il dolore può manifestarsi quando un muscolo viene colpito da un trauma, da una perdita di afflusso di sangue al muscolo, da un’infezione o da un tumore. La polimialgia reumatica è un disturbo che causa dolore intenso e rigidità di collo, spalle, parte superiore e inferiore della schiena e anche.
Il dolore ai tendini e ai legamenti è spesso meno intenso del dolore osseo. È spesso descritto come “acuto”, si aggrava quando il tendine o il legamento colpito viene stirato o mosso ed è solitamente alleviato dal riposo. Le cause comuni di dolore al tendine comprendono tendinite, tenosinovite, epicondilite laterale o epicondilite mediana e traumi ai tendini. La causa più comune di dolore ai legamenti è un trauma (distorsioni).
Il dolore a una borsa può essere causato da traumi, sovraccarico, gotta o infezione. Le borse sono piccole sacche piene di liquido che formano un cuscinetto protettivo intorno alle articolazioni. Solitamente il dolore peggiora con i movimenti che coinvolgono la borsa e viene alleviato dal riposo. La borsa interessata può gonfiarsi.
Il dolore articolare (chiamato artralgia) non è necessariamente correlato all’infiammazione articolare (chiamata artrite). L’artrite può causare gonfiore e dolore. L’artrite può essere causata da diversi disturbi diversi, fra i quali artriti infiammatorie (come l’artrite reumatoide), l’osteoartrite, l’artrite infettiva, la gotta e le patologie correlate, le malattie autoimmuni (come il lupus eritematoso sistemico), le vasculiti (come la vasculite associata a immunoglobulina A), l’osteonecrosi e i traumi che colpiscono la parte dell’osso all’interno di un’articolazione. Il dolore artritico può essere nuovo (acuto, ad esempio quando è causato da infezioni, traumi o gotta) o di lunga durata (cronico, ad esempio quando è causato dall’artrite reumatoide o dall’osteoartrite). Il dolore che deriva dall’artrite è solitamente peggiore quando si muove l’articolazione, ma in genere è presente anche quando l’articolazione non viene mossa.
A volte il dolore che ha origine nelle strutture vicino all’articolazione, come i legamenti, i tendini e le borse, sembra provenire dall’articolazione.
La fibromialgia può causare dolore a muscoli, tendini o legamenti. Il dolore solitamente si sente o causa dolorabilità in più punti e può essere difficile da descrivere con precisione, ma solitamente non proviene dalle articolazioni. In genere, i soggetti colpiti presentano altri sintomi, come affaticamento e mancanza di sonno.
Alcune patologie muscoloscheletriche causano dolore dovuto alla compressione dei nervi.
Fra queste vi sono le sindromi dei tunnel (ad esempio sindrome del tunnel carpale, sindrome del tunnel cubitale e sindrome del tunnel tarsale). Il dolore tende ad irradiarsi lungo il percorso del nervo e può essere bruciante. Solitamente è accompagnato da formicolio, intorpidimento o entrambi.
A volte un dolore che sembra di origine muscoloscheletrica è in realtà causato da un disturbo in un altro sistema di organi. Ad esempio, il dolore alla spalla può essere causato da un disturbo che colpisce i polmoni, la milza o la cistifellea. La lombalgia può essere causata da un calcolo renale, da un aneurisma aortico addominale, da un’infiammazione del pancreas oppure, nelle donne, da disturbi pelvici. Il dolore al braccio può essere causato da un attacco cardiaco (infarto miocardico).
I dolori muscolari, come abbiamo visto, possono derivare sia da tensioni o sforzi eccessivi oppure da un trauma. Ma possono anche essere il sintomo di altri disturbi e patologie che riguardano diversi organi e sistemi.
Generalmente si tende a distinguere due tipologie di sintomi associati ai dolori muscolari: localizzati e diffusi.
DOLORE LOCALIZZATO
Un dolore muscolare localizzato acuto in genere ha origine in una tensione eccessiva, in una distorsione articolare o in lesioni del muscolo, causate a loro volta da un esercizio fisico o un lavoro fisicamente impegnativo. In queste situazioni, il dolore tende a coinvolgere muscoli specifici e inizia durante o subito dopo l’attività. La sua caratteristica è che, dopo un periodo variabile di tempo, passa.
DOLORE DIFFUSO
Il dolore diffuso ai muscoli può essere il segnale di un disturbo o una patologia che interessa tutto il tuo corpo, come per esempio alcune infezioni (tra cui l’influenza) e i disturbi che colpiscono i tessuti connettivi in tutto il corpo (come il lupus). Una comune causa di dolori muscolari è la fibromialgia, una condizione che include mollezza nei muscoli e nei tessuti molli, difficoltà del sonno, stanchezza e mal di testa. Se i dolori muscolari sono dovuti a una specifica malattia, è opportuno consultare un medico e seguire le sue indicazioni per curare la malattia primaria.
Come curare i dolori muscolari
L’approccio terapeutico dipende ovviamente in modo molto stretto dalla causa scatenante e dal punto di vista sintomatico è possibile avvalersi di:
- creme lenitive con principi attivi naturali antinfiammatori,
- olio di cbd
- farmaci
- antinfiammatori (FANS)
- miorilassanti
- antidolorifici
- riposo per permettere ai muscoli il recupero necessario
massaggi ed altre tecniche fisioterapiche in caso di dolori legati a traumi o lesioni per attività fisica.
Per quanto riguarda il dolore muscolare che si manifesta durante un’attività fisica, spesso legato a un muscolo stirato o strappato, in genere risponde adeguatamente al protocollo RICE (dall’inglese Rest, Ice, Compression, Elevation):
- Riposo
- Ghiaccio (cicli di applicazione di 15-20 minuti, più volte al giorno)
- Compressione (benda di compressione per ridurre il gonfiore)
- Elevazione (elevare il piede per aiutare a ridurre il gonfiore)
In alcuni casi, per esempio molti episodi di mal di schiena, a seguito dei primi 2-3 giorni il riposo assoluto da ogni attività può diventare controproducente.
Applicare ghiaccio per le prime 24-72 ore dopo l’infortunio serve a ridurre il dolore e l’infiammazione, dopodiché in genere si passa all’applicazione di calore (che ha effetto miorilassante) tramite creme lenitive altamente scaldanti oppure patch scaldanti.
Visto che all’origine del dolore muscolare possono esserci diverse cause, anche i trattamenti variano sensibilmente. Per questo motivo è sempre meglio, soprattutto nel caso di dolori muscolari per i quali non è immediatamente identificabile la causa in un trauma o in uno sforzo fisico fuori dal comune, rivolgersi al medico per essere sicuri della diagnosi e ricevere un consiglio adeguato circa l’eventuale terapia.
Il medico può capire l’origine del sintomo con una visita, valutando se si tratta di dolore diffuso oppure di dolore localizzato, se è presente qualche patologia che può essere alla base della sintomatologia dolorosa, se compare anche debolezza muscolare e se si sono verificate circostanze come uno strappo muscolare, una contusione, una contrattura muscolare, oppure un infortunio a carico delle articolazioni, come distorsioni o stati infiammatori a carico di tendini o legamenti.
Contrattura muscolare
La più frequente causa di dolore muscolare è la classica contrattura, che come dice la parola stessa consiste nella contrazione involontaria di un muscolo scheletrico, in genere in seguito a una sollecitazione intensa durante l’attività lavorativa o sportiva. Quando parliamo di contratture muscolari spesso ci riferiamo ad un dolore non precisamente identificato, soprattutto alla schiena o alle gambe.
In realtà una contrattura muscolare è una contrazione involontaria o uno spasmo doloroso che persiste nel tempo. Può essere a carico di un punto preciso, spesso in corrispondenza dei cosiddetti “trigger point”, oppure di un intero fascio muscolare.
I sintomi principali delle contratture si manifestano con dolore acuto e localizzato durante la contrazione del muscolo in questione, accompagnato da rigidità al tatto e in alcuni casi associato anche a limitazioni del movimento articolare, come ad esempio difficoltà nel ruotare il collo.
Perché si formano le contratture muscolari?
Le contratture muscolari non sono altro che un atto difensivo del corpo umano, che si scatena quando un muscolo viene sollecitato oltre le sue possibilità, oppure per proteggere un’articolazione dolente e infiammata limitandone il movimento. Una contrattura si può formare per svariati motivi, tra cui: movimenti improvvisi e bruschi, uno sforzo eccessivo durante l’allenamento oppure la mancanza di un’adeguata fase di riscaldamento e stretching.
Le cause più comuni includono anche problemi posturali, posizioni scorrette mantenute a lungo tempo (chi di noi non si addormenta sul divano ad esempio?), interventi chirurgici, ma anche stress emotivo o uno stile di vita troppo sedentario.
Quali aree del corpo sono maggiormente soggette a contratture muscolari?
Contrattura al collo: il collo è probabilmente la zona dove si generano più frequentemente le contratture muscolari, soprattutto a causa dello stress e delle tensioni che si accumulano durante la giornata. Nei casi più gravi, se non trattate rapidamente possono portare ad un vero e proprio torcicollo. I muscoli più colpiti sono l’Elevatore della Scapola ed i fasci superiori del Trapezio, con sintomatologia dolorosa soprattutto durante i movimenti di rotazione.
Contrattura al tratto dorsale della schiena: un’altra zona dove si formano spesso contratture è la parte muscolare che si trova tra le scapole. Nella maggior parte dei casi le contratture sono dovute a movimenti bruschi e improvvisi oppure a causa di sforzi intensi. I muscoli più colpiti sono i Romboidi, i fasci inferiori del Trapezio ed il Gran Dorsale. In questo caso, il dolore viene acutizzato da movimenti in rotazione del tronco oppure da respiri profondi.
Contrattura al tratto lombare della schiena: forti contratture muscolari in questa zona provocano quello che comunemente viene chiamato “colpo della strega”, cioè un dolore acuto nella zona lombare con difficoltà nel movimento. Le cause di questo tipo di contrattura possono essere riconducibili al sollevamento di un oggetto pesante da terra, oppure una postura flessa scorretta mantenuta per lungo tempo. I muscoli più colpiti sono il Quadrato dei Lombi, i Paravertebrali ed il Gran Dorsale.
Contrattura alla spalla: la spalla è un’articolazione molto complessa può essere la parte più colpita da contratture frequenti, che ne provocano dolore e limitano molto il movimento. Di solito sono causate da un sovraccarico oppure da disfunzioni posturali. I muscoli più colpiti sono i fasci superiori del Trapezio, l’Infraspinato, il Sovraspinato, il Piccolo Pettorale ed il tratto finale del Gran Dorsale.
Contrattura alla gamba: l’arto inferiore è spesso colpito da contratture muscolari, che, soprattutto negli sportivi, vengono percepite come delle fitte dolorose durante l’allenamento o la partita. In alcuni casi, si formano anche in seguito ad interventi chirurgici come, ad esempio, quello al Crociato Anteriore. I muscoli più colpiti da contratture sono il Tricipite Surale (polpaccio), il Bicipite Femorale, gli Adduttori e il Quadricipite.
Rimedi e trattamenti per sciogliere le contratture muscolari
La prima cosa da fare in caso di contrattura è evitare di forzare il muscolo o la zona interessata. In tal senso, è bene eseguire movimenti dolci e riposare il più possibile, in modo da evitare ulteriori danni.
Questa misura dovrebbe essere mantenuta fino a quando il muscolo non sarà completamente guarito. Pertanto, è necessario evitare lavori che presuppongano sforzi, attività ad alto impatto fisico o qualsiasi tipo di sforzo muscolare eccessivo.
È fondamentale praticare tecniche di rilassamento per ridurre la tensione muscolare, non solo per evitare una contrattura (o quando è già in corso). Ovviamente, vanno sempre eseguiti delicatamente e lentamente, per evitare ulteriori complicazioni.
Utilizzare rimedi fitoterapici in pomata, ad esempio a base di artiglio del diavolo o arnica.
Mantenere una giusta idratazione ed aumentare il consumo di alimenti o integratori, contenenti principi antiinfiammatori, quali omega 3, antiossidanti naturali, evitando al contrario l’introduzione di quelli pro-infiammatori come alcol, acidi grassi saturi ecc.
Se il vostro medico vi ha già indicato gli allungamenti più adatti al vostro caso, seguite il suo consiglio oppure consultate un fisioterapista.